giovedì 24 giugno 2010

Elinor Ostrom alla Conferenza internazionale sulla scienza della sostenibilità

Saranno oggi l'industria e domani la società civile i protagonisti della seconda e terza giornata della Conferenza internazionale sulla scienza della sostenibilità, in corso all'Università La Sapienza di Roma, uno dei network universitari che ha dato vita alla rete della scienza per la sostenibilità.

L'auspicio da parte del direttore del Cirsp, il centro interuniversitario di ricerca per lo sviluppo sostenibile della Sapienza, e chiarmain della conferenza, Vincenzo Naso, è che «emergano aree di intesa e condivisione sul fronte dei processi necessari alla costruzione della nuova Scienza della Sostenibilità».

L'obiettivo della conferenza, spiegava ieri Naso a greenreport, è infatti quello di «costruire i pilastri per una nuova metodologia della sostenibilità, con il coinvolgimento di più realtà accademiche multidisciplinari» disponibili però ad aprirsi all'industria, alla società civile e non a rinchiudersi nell'ambito accademico. E l'invito ad agire è giunto anche dal premio Nobel per l'economia Elinor Ostrom (Nella foto) che in una videoconferenza ha lanciato il monito «Non aspettate, agite».

Perché, ha sostenuto la Ostrom, direttrice del Centro studi sulla diversità dell'Arizona State University, un altro dei network della scienza per la sostenibilità: «ogni singola persona, con i suoi comportamenti d'acquisto, può fare molto. Acquistare pensando al futuro e dando attenzione al concetto di risparmio, percependo il valore dei bei comuni, sono elementi che possono farci costruire un futuro di sviluppo sostenibile».

Sul tema della sensibilizzazione delle coscienze è intervenuto anche Parviz Koohafkan, direttore della Divisione acque e terra della Fao, offrendo l'agghiacciante panoramica di un pianeta prossimo ai nove miliardi di abitanti in cui persiste una quota di individui che soffre e muore di fame, stimata in 1,1 miliardi per lo più concentrati nelle aree della Regione subsahariana, del Centro America e del Sudest asiatico.

Una diseguaglianza tra la popolazione del pianeta fotografata dai diversi livelli di spesa alimentare settimanale che vanno da 1,23 $ per una famiglia in Ciad contro i 480 $ per una australiana, passando per i 340 $ di una famiglia nel North Carolina o i 40 $ in India e 31 $ in Ecuador.

Un disequilibrio che crea obesità e aumento di rifiuti nelle aree ricche del pianeta e porta al denutrimento e alla mancanza di risorse nei paesi in via di sviluppo. Ma in entrambi i casi i fronti da affrontare sono comuni: economici e ambientali.

E nonostante la Fao cerchi di dare risposta a questi problemi con programmi di gestione adattativa del patrimonio agricolo, basato su tecniche combinate di equilibrio dell'ecosistema dell'agricoltura locale, il problema è ancora drammaticamente aperto.

«Certo non bisogna scoraggiarsi per gli insuccessi- consigliava ieri il Nobel Ostrom, ricordando- quanto il vero successo si ottenga applicando processi correttivi ad errori del passato, e dunque al dialogo tra le comunità è necessario abbinare una vision di lungo periodo tramite azioni congiunte e sforzi quotidiani».
(greenreport.it)

martedì 15 giugno 2010

Con Alleanza Toro, l'assicurazione amica dell'ambiente

Notizia dal blog assicurazioniebanche.blogspot.com:

Dopo tanto parlare del nuovo board di Generali, con Cesare Geronzi presidente, ecco una nuova notizia sul gruppo assicurativo, stavolta a tema ecologico.
Alleanza Toro, in collaborazione con Legambiente ha deciso infatti di dare il suo contributo alla salvaguardia del Pianeta con il progetto "Toro eco casa".

Dal 18 maggio 2010 al 18 ottobre 2010, per ogni polizza assicurativa acquistata verrà piantato un albero nelle varie città italiane.

L’amministratore delegato di Alleanza Toro Luigi de Puppi ha così commentato la decisione:
"Il cambiamento climatico, i danni causati dall’inquinamento, la necessità di gestire in modo più responsabile le risorse naturali, sono problematiche che rendono sempre più viva la volontà di agire a favore dell’ambiente, e Alleanza Toro, crede fortemente nello sviluppo delle energie rinnovabili, convinta che la salvaguardia dell’ambiente sia una scelta irrinunciabile per costruire un futuro migliore, come dimostrano i nostri prodotti nati dalla crescente domanda del mercato per questo tipo di coperture assicurative e per tutelare chi si riconosce in questi valori"

martedì 8 giugno 2010

A Milano arrivano i taxi verdi

Milano potrà presto godersi i propri green taxi. Il prototipo è stato appena presentato dalla Volkswagen e dalle autorità cittadine: una sorta di maggiolone chiamato, appunto, Milano Taxi, verde anche nella scelta cromatica in memoria delle vetture che negli anni ‘50 assicuravano la mobilità milanese.

Si tratta di una scommessa che unisce il legame alla tradizione (la linea ha un ché di vintage che ricorda a tratti il Samba Bus) con l’approccio ad un futuro ecocompatibile: la vettura si presenta, infatti, totalmente elettrica e ad emissioni 0.

Dando un’occhiata alla realizzazione tecnica, ci rendiamo conto che nulla è stato lasciato al caso. Il green taxi monterà un motore con 50 kW costanti e con picchi di 85 kW in grado di permettergli una velocità massima di 120 km orari, con un’autonomia di circa di 300 km. L’interno dell’automobile è stato studiato all’insegna dell’ottimizzazione dello spazio e del peso. Ad esempio viene a mancare il sedile passeggero accanto al volante, sostituito da un comodo vano bagagli.

La produzione vera e propria di questo gioiellino green è annunciata per il 2013.
(da onegreentech.it)