mercoledì 29 settembre 2010

Le 10 cose da sapere sulle lampadine a risparmio energetico

Paola Guidi, su Il Sole 24 Ore, ci svela le dieci cose da sapere sulle lampadine a risparmio energetico, che dal primo settembre, per volere dell'Unione Europea, hanno definitivamente rimpiazzato le vecchie lampadine elettriche a incandescenza.

1) 2016 addio vecchia lampadina
Da qui sino al 2016 le lampadine ad incandescenza e anche quelle alogene ad alto consumo dovranno scomparire del tutto, dai negozi e, in teoria, dalle case. Per alcune incandescenti il divieto di venderle è dilazionato sino al 2012 ma in ogni caso le sole lampadine da usare sono quelle fluorescenti a risparmio energetico e le alogene ad alta efficienza, già pronte sugli scaffali dei negozi da diverso tempo e quelle a Led (ancora sperimentali).

2) Grande, grandissimo risparmio
Quello sulla bolletta domestica è intorno ai 20 euro l'anno, mentre i risparmi "collettivi" europei in termini di minori emissioni di Co2 dovrebbero aggirarsi intorno ai 10 miliardi euro con un taglio della CO2 di ben 38 milioni di tonnellate non più immesse nell'atmosfera.

Il passaggio alle sorgenti luminose ad alto risparmio energetico presenta però qualche piccolo inconveniente da conoscere ed eventualmente da rimediare.

3) Le nuove lampadine danno meno luce
Si, è vero, la luce delle lampadine fluorescenti di qualsiasi tipo non è la stessa intensa e morbida delle incandescenti, ma più fredda e poco adatta per esempio agli effetti "architetturali". Basterà usare le alogene ad alta efficienza per avere splendidi risultati.

4) E meno calore
Si, perché solo il 5% dell'elettricità consumata dalle lampadine a incandescenza diventa luce, il resto si trasforma in calore. Tanto che d'inverno ne bastano 3-4 per alzare la temperatura mentre d'estate causano un piccolo aumento nei consnumi dei condizionatori….In Francia e in Germania invece è già stato messo in bilancio un piccolo aumento dei consumi invernali nel momento in cui tutte le lampadine a incandescenza saranno sostituite con quelle nuove.

5) Contengono mercurio
Si, a differenza delle incandescenti, e vanno smaltite con sistemi appositi (niente discariche, niente piattaforme ecologiche comunali). Quando una lampadina fluorescente si spacca il mercurio altamente volatile si diffonde immediatamente nell'ambiente e di conseguenza gli esperti raccomandano di ventilare il locale per circa 30 minuti. E di non toccare con le mani nude i frammenti. E' possibile acquistare lampadine fluorescenti con appositi "rivestimenti" antirottura.

6) E le radiazioni elettromagnetiche?
Sempre meno ma comunque gli esperti consigliano di tenere la fluorescente lontana dalla testa o di sostituirla con l'alogena a risparmio energetico.

7) Non per tutti gli usi
Dove occorre dare una luce direzionale, indirizzata su punti e superfici delimitate, dove occorre un'intensità luminosa elevata, le fluorescenti non sono l'ideale. In cucina sul piano di lavoro e di cottura per esempio occorre un'alogena atta a illuminare i dettagli e gli angoli meno in vista per evitare gli incidenti. In bagno, per operazioni che richiedono precisione e attenzione come la rasatura o il trucco, o per avere una illuminazione gradevole, niente lampadine fluorescenti, nemmeno quelle a luce cosiddetta "calda".

8) Dove vanno bene?
In tutti gli altri ambienti e in particolare nei corridoi, nelle scale, in cantina, in garage…perché possono funzionare continuativamente con minimi consumi; anzi, meno accensioni e spegnimenti hanno più durano e meno consumano. E anche all'esterno ma solo se non sono a rischio rottura o se hanno una schermatura protettiva.

9) Cosa usare dove non arriva l'elettricità?
Si possono applicare apposite strisce elettroluminescenti. Esistono pannelli di questo tipo, sottili, incollabili su pareti, mobili, scale e ovunque sia necessario: diventano vere e proprie sculture luminose.

10) Il futuro è il led
Non subito perché i Led costano ancora molto e non sono adatti per illuminare intensamente un ambiente, una superficie, uno spazio nel senso vero del termine. Nel giro di pochissimi anni però arriverà una versione a Led molto forte e soprattutto davvero "ecologica": niente mercurio, niente radiazioni elettromagnetiche, consumi infinitesimali ed effetti architetturali straordinari.

giovedì 9 settembre 2010

Lodi: nuove piste ciclabili

E' stata recentmente firmata alla Provincia di Lodi, la convenzione per l'utilizzo degli argini del fiume Po e dei suoi affluenti, diretti nella provincia, come piste ciclabili.

L'accordo porta la firma di Regione Lombardia, dell'Agenzia Interregionale per il fiume Po (Aipo) e della stessa Provincia di Lodi. I manufatti, utilizzati per difesa idraulica, si estendono dai fiumi Lambro e Adda e toccano tutti i Comuni che vanno da Orio Litta fino a Maleo. Intervenendo dopo la firma del documento, a cui erano presenti i sindaci dei Comuni e gli amministratori provinciali, l'assessore al Territorio e Urbanistica Daniele Belotti ha detto: "Con questa convenzione Regione Lombardia, Aipo, Provincia di Lodi e gli Enti locali, applicando prima di tutto il buon senso, hanno risolto gli enormi disagi causati, soprattutto ai residenti, dal divieto di transito sugli argini, trasformando così una criticità in un'opportunità per tutto il territorio".

"Un'operazione intelligentemente coordinata - ha aggiunto Belotti - con la quale si è riusciti a coniugare e soddisfare esigenze di messa in sicurezza degli argini e di prevenzione, da una parte, e valorizzazione del territorio, sia a fini turistici che ludici, dall'altra".

"Il sistema ciclopedonale, infatti, - ha proseguito Belotti - consentirà anche il collegamento fra gli innumerevoli elementi culturali di pregio e chiese, palazzi, cascine - di cui la provincia di Lodi è ricca e che sono in molti casi inseriti in ambiti urbanizzati - e il sistema ambientale paesistico dei fiumi Po e Lambro e di tutta la pianura".

"Sono certo - ha concluso l'assessore - che l'apertura di questi nuovi percorsi ciclo-pedonali conferirà a questa zona della pianura lombarda, già molto apprezzata e conosciuta per le sue caratteristiche naturalistico-ambientali e paesaggistiche di alto pregio, un ulteriore elemento di attrattività per tutti quei turisti italiani e stranieri che vorranno visitare la nostra regione. Un'iniziativa vincente che potrà costituire un importante precedente da replicare in altre situazioni analoghe". All'incontro ha partecipato anche Andrea Gibelli, vice presidente di Regione Lombardia. "La convenzione firmata oggi - ha spiegato l'assessore all'Industria e Artigiano - va nella direzione di riprogettazione del territorio, in modo da far utilizzare al cittadino anche queste zone".

"Serve - ha aggiunto Gibelli - una stratificazione dell'opportunità utile anche da esportare in altre zone della regione". Gibelli ha fatto riferimento anche al cosiddetto "turismo della fede", che in altre parti d'Europa è stato trasformato in ottime opportunità anche dal punto di vista economico.

(Lombardia Notizie)

martedì 7 settembre 2010

Torna il Sana di Bologna

Sana, salone internazionale del naturale, sarà ospitato dal 9 al 12 settembre alla Fiera di Bologna per la sua 22a edizione.

SANA nasce nel 1989 come Salone dell’Alimentazione Naturale.
Un inizio da pionieri sulla strada aperta dall’agricoltura biologica indica lo stretto legame fra alimentazione, salute e ambiente e la manifestazione diventa portavoce di questo approccio.

Nel 2007, BolognaFiere assume la responsabilità della segreteria organizzativa, ridefinisce le aree espositive e le colloca all’interno dell’idea-guida del buon vivere. E’ una nuova idea di benessere che propone un incrocio di percorsi fra cibo sano e buono, fra star bene e piacersi e mette in luce un abitare che, muovendosi fra tecnologia e design, rispetta l’ambiente senza rinunciare al bello.

Punto di forza: l’Osservatorio permanente sui consumi e i comportamenti degli italiani diretto da Giampaolo Fabris, con l’obiettivo di fornire indicazioni sui trend di evoluzione delle motivazioni al consumo. Lo strumento è un’indagine annuale, effettuata su un campione rappresentativo della popolazione adulta che esplora le problematiche più rilevanti. Oggi il buon vivere di SANA sta diventando sempre più internazionale e quest'anno aprirà il dialogo con i paesi del bacino del Mediterraneo che stanno entrando con forza nel mondo dei prodotti biologici e naturali.