Riporto anche oggi un'Ansa su un caso virtuoso nel campo delll'agricoltura sostenibile.
Per il Consorzio del Vino Brunello di Montalcino, il protocollo per la sostenibilità in agricoltura V.I.V.A è da incoraggiare e sostenere nella sua diffusione (già aderiscono Castello Montevibiano Vecchio, F.lli Gancia & Co, Marchesi Antinori, Masi Agricola, Michele Chiarlo, Planeta, Tasca d'Almerita e Venica&Venica).
Il Consorzio ha appunto organizzato un seminario sul V.I.V.A, insieme all'ente di certificazione DNV GL, a esponenti del Ministero dell'Ambiente del mondo della ricerca e dell'Università. Per ciascuno degli elementi fondamentali nella produzione vitivinicola (ossia ARIA, ACQUA, VIGNETO E TERRITORIO) è stato predisposto un disciplinare tecnico che definisce metodologie di monitoraggio e sistemi di controllo che le aziende devono adottare per mantenere livelli qualitativi in linea con i principi della sostenibilità. Le aziende che rispettano i valori stabiliti dal disciplinare per ciascun parametro possono, dopo verifica di terza parte, fregiarsi dell'etichetta V.I.V.A. direttamente in bottiglia, informando così i consumatori che quello che si apprestano a stappare è un vino sostenibile. "Questo appuntamento vuol essere un contributo fattivo, positivo e concreto al dibattito sul Piano di Indirizzo Territoriale della Toscana, che ha visto alcuni malintesi e forzature sul concetto di sviluppo economico e tutela del paesaggio - ha commentato il presidente del COnsorzio Fabrizio Bindocci. Il territorio di Montalcino è in connubio viscerale ormai da secoli con quello paesaggistico e i suoi produttori lavorano alacremente per preservare e difendere questa terra poiché sanno che la forza della loro economia è data dall'unione di due elementi: il rispetto del territorio e lo sviluppo di un'agricoltura sostenibile. L'essere riusciti nel tempo a mantenere e tutelare questo equilibrio ha fatto sì che crescesse un sistema virtuoso che ha contribuito alla rinascita economica nel rispetto e valorizzazione del paesaggio".
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