mercoledì 26 novembre 2008

A Casalvolone energia elettrica con erba e mais

da "La Stampa"

Il territorio di Casalvolone si conferma ad alta vocazione energetica. Sebbene l’iter progettuale per la centrale elettrica a cogenerazione da meno di 50 megawatt di potenza alimentata dall’olio di palma Jatropha destinata ad avviare in paese il teleriscaldamento è ancora in corso, in Consiglio comunale è approdato un altro progetto innovativo. Questa volta l’energia elettrica verrà prodotta da un impianto a biogas. «Ci è stato proposto da un’azienda agricola - dice il sindaco Ezio Piantanida - di realizzare una centrale elettrica da 1 megawatt alimentata da biogas prodotto dalla fermentazione del trinciato di mais e da oietto, l’erba che alimenta le vacche. Il mais viene prodotto e raccolto entro un raggio di 15 chilometri ed interessa gli agricoltori di Casalvolone, Biandrate, San Nazzaro Sesia, Villata che hanno aderito alla cessione del raccolto». I consiglieri sono stati chiamati ad approvare la convenzione decennale tra l’azienda che gestisce la centrale ed il Comune: «Il Comune incassa l’1,5 per cento annuo dei ricavi della vendita dell’energia elettrica al Gestore del sistema elettrico - dice il sindaco - per un controvalore di circa 33 mila euro. E’ stata formalizzata una fidejussione di 200 mila euro da utilizzare nel caso in cui ad attività cessata non venisse ripristinato il terreno alla stato precostruzione». L’area necessaria è già stata acquistata dalla società Rgb Piemonte. Non sarà soggetta a variazione urbanistica restando ad uso agricolo: «La superficie necessaria è di 22 mila metri quadrati - sottolinea il sindaco -. La centrale del costo di 4 milioni di euro sorgerà nelle vicinanze del Molino Oggiona, sulla strada verso Villata, poco lontano da una linea elettrica a 15 mila volts già presente che permetterà l’immissione in rete dell’energia. Gli agricoltori avrebbero a disposizione due raccolti in quanto il mais non è necessario che arrivi a maturazione. Il fabbisogno di mais si aggira sulle 200 tonnellate per un controvalore di 800 mila euro all’anno. Il mais viene macinato e messo a fermentare». Il progetto passerà in conferenza dei servizi. La maggioranza ha espresso sette voti favorevoli alla convenzione. Tra la minoranza, i consiglieri Sergio Negri e Roberto Quaglia hanno votato contro mentre l’ex vicesindaco Giovanni Crepaldi si è astenuto precisando che non «sono d’accordo sull’utilizzo del mais. Meglio sarebbe produrre biogas con il letame e non affamare il mondo utilizzando il mais per fini non alimentari».«In Germania gli impianti alimentati da biogas prodotto dalla fermentazione del trinciato di mais sono una tecnologia ormai matura e diffusa»: il sindaco di Casalvolone Ezio Piantanida rivendica la sostenibilità ambientale del nuovo progetto energetico che sorgerà sul territorio comunale. «Il mais verrà prodotto nei campi a non più di 15 chilometri dalla centrale di Casalvolone - sottolinea Piantanida -. La coltivazione rappresenterà un introito per tutti quegli agricoltori che aderiranno alla proposta fatta dall’azienda che gestisce la centrale».

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