lunedì 8 dicembre 2008

Greenpeace nomina Nokia regina di innovazione

Non c’è innovazione senza attenzione all’ecologia. Computer, cellulari, datacenter: per le aziende hitech la sfida del nuovo millennio si gioca tutta sul nuovo fronte del risparmio energetico e della salvaguardia dell’ambiente. E se fino a qualche tempo fa a controllare e certificare la qualità delle tecnologie più avanzate c’erano società specializzate, oggi è scesa in campo Greenpace, la più potente organizzazione ecologista del mondo. Nulla sfugge ai volontari di Greenpace, tra i quali figurano fior di ingegneri e tecnici, e dopo le centrali nucleari, l’Amazzonia, i delfini e il petrolio, sotto i radar degli attivisti verdi sono finiti anche le grandi corporation dell’Information and Communication Technology. Secondo le pagelle stilate quest’anno dagli specialisti dell’organizzazione, le grandi manifatture hitech stanno facendo grandi progressi dal punto di vista della greentechnology. Ma ancora non basta. Soprattutto sul versante del risparmio energetico, dove gli sforzi e gli investimenti si rilevano ancora poco efficaci. Mentre invece molti passi avanti sono stati fatti sul fronte della riduzione di materiali tossici nonché sullo smaltimento dei rifiuti. E’ quanto risulta dalla Guida all’elettronica più verde (Guide to greener electronics), manuale che ogni tre mesi fornisce una mappa aggiornata della situazione. La guida, giunta alla sua decima edizione, annovera cinque nuovi criteri di valutazione per l’energia, compresi i report delle stesse aziende, i loro sforzi per l’uso di energia rinnovabile e l’efficienza dei loro prodotti. In cima alla classifica figura la Nokia, la più "verde" di tutto il regno hitech. Seguita da Nintendo e Microsoft. Il gigante finlandese dei cellulari ha scavalcato tutti per merito dell’intensivo programma di "recupero" dei cellulari usati, oggi attivo in ben 124 paesi. Ultimo passo di un vasto progetto di sostenibilità ambientale, che già nel 2005 ha visto la casa di Helsinki eliminare l’uso del Pvc e iniziare a tagliare progressivamente materiali tossici come il triossido di antimonio e altri, con l’obiettivo di arrivare alla totale eliminazione entro la fine del prossimo anno. Due settori nei quali Microsoft sta perdendo terreno. La casa di Cupertino non ha ancora eliminato l’uso di prodotti chimici tossici e non ha avviato un programma di restituzione volontaria dell’usato.Stesso discorso per Nintendo, che non ha ancora posto un limite temporale all’uso di materiali tossici. La Apple, invece, che figurava agli ultimi posti, ha guadagnato posizioni grazie al lancio del MacBook, il più "verde" dei notebook. Ma resta ancora indietro perché usa materiali tossici e deve muoversi sul versante del riciclaggio dei materiali usati nonché sul fronte delle emissioni di gas nocivi.

tratto da Affari & Finanza

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