Essere «eco» non significa più, o non solo, fare le marmellate in casa, lavarsi di meno per non sprecare l’acqua o seguire le tendenze austere importate dai maniaci ecofriendly americani. Eco è la nuova frontiera del cool: design, moda, motori e resort hanno orientato creatività e servizi verso la «green philosophy», con il risultato, per dirla con il titolo della guida che ha spopolato lo scorso anno negli Stati Uniti, che Green is the new black, il nuovo colore di tendenza. E allora: se cambiare il mondo e farlo diventare ecosostenibile sarà sempre più un dovere, perché non compiere questo dovere con stile?
Una che prova a spiegare anche agli italiani, e ci tiene a sottolineare di essere la prima, che pensare all’ambiente fa tendenza è la giornalista tv Cristina Gabetti, che con Tentativi di eco condotta (Rizzoli), in uscita il 3 settembre, spezza la catena dei manuali ecologicamente corretti rigidi e noiosi, destinati a chi di ambiente sa già tutto, e spennella un velo di glamour sull’ecosensibilità: «Essere eco è cool e ogni cultura lo esprime a modo suo. Gli italiani coltivano prodotti biodinamici, gli americani comprano l’auto Prius e i tedeschi installano impianti a energia rinnovabile. L’aspetto cool viene dalla gioia di sentirsi al passo coi tempi. Le fasce alte di reddito sono quelle che consumano di più e lo sfoggio di un lusso sostenibile accelera un desiderio di emulazione».
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