Sviluppo sostenibile, un interessante articolo del Sole 24 Ore
Al sindaco di Mantova vengono ancora gli occhi lucidi quando pensa all'acclamazione.Il primo cittadino di Sabbioneta assapora solo ora la vittoria, a lungo attesa. Nelle due città Patrimonio mondiale dell'Umanità, a circa due mesi dall'assemblea del comitato Unesco (il 7 luglio), si stanno già scaldando i motori per sfruttare i vantaggi del riconoscimento. Senza sbilanciarsi in previsioni sulle ricadute economiche, il sindaco di Mantova, Fiorenza Brioni e l'omologo di Sabbioneta, Antonio Beccari, hanno le idee chiare su quanto ci sarà da fare. Consapevoli che le prime mosse dovranno riguardare la ricerca di strumenti, anche finanziari, per proseguire nella tutela dei monumenti. Allo scopo è stato creato un ufficio Unesco " transcomunale", che avrà tra gli obiettivi l'armonizzazione di ogni processo.Il successo ottenuto non sfocerà in vantaggi economici immediati e automatici: non ci sarà nessuna pioggia di finanziamenti sulle due città. E la legislazione italiana, per ora, contempla solo uno strumento ad hoc per i siti patrimonio dell'umanità, la legge 77 del 2006, che prevede "misure speciali di tutela e fruizione" dei siti italiani Unesco.Il marchio, tuttavia, dovrebbe giovare all'intero territorio, almeno così ci si augura. Brioni, nelle proprie riflessioni, non si ferma al turismo. «La cultura può imprimere carattere all'economia del territorio – spiega il primo cittadino –. Questo è il luogo in cui ieri si è espresso il genio: facciamo in modo che oggi, qui, si sviluppi un modo di fare impresa basato sull'innovazione, sulla conoscenza, sul rispetto ambientale». E alle considerazioni si aggiungono gli esempi pratici. Con un accenno all'area portuale di Valdaro, dove il Comune sta cercando di attrarre investimenti sulle energie rinnovabili, e con un'analisi della situazione critica del polo chimico: «Il futuro non può essere il petrolchimico, dobbiamo creare prospettive diverse. Recuperiamo l'acqua, un'opera d'arte da restaurare, e l'economia intera cambierà radicalmente». Sguardo a 360 gradi anche per Beccari, che vede nel marchio Unesco un volano per tutte le attività economiche, dalle produzioni tipiche a quelle industriali. Non solo turismo, quindi, anche per la "città ideale", che ha tra i primi obiettivi quello di farsi ancora più bella. «Nel 2006 avevamo già firmato con Governo, Politecnico, Regione e Provincia –spiega –un accordo di programma per intervenire sulla città murata e sui principali monumenti, ma l'intesa non era coperta da grandi finanziamenti. I fondi hanno consentito solo di giungere alla progettazione di parte dei lavori. Speriamo che ora siano rimpinguati gli stanziamenti». All'insegna del pragmatismo l'analisi di Davide Cornacchia, presidente della commissione turismo della Camera di commercio: «Il riconoscimento Unesco è un marchio di qualità che ha un particolare appeal, soprattutto su certi operatori turistici stranieri. Ne potranno beneficiare anche la produzione agricola e artigianale».
La stazione multienergy a Mantova dell'Eni, la compagnia guidata da Paolo Scaroni
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