martedì 9 settembre 2008

Il diritto all’ambiente come diritto fondamentale

I principi dello sviluppo sostenibile in un articolo dell'Opinione

Con l’adozione del quinto programma quadro (siamo nell’anno 1992) l’azione comunitaria in materia di politica ambientale comincia a prendere in considerazione quelle che sono le ricadute sull’ambiente, degli effetti delle azioni dell’uomo. Si inizia a delineare e prende corpo, il nuovo concetto di sviluppo sostenibile, un concetto che tiene conto della gestione durevole delle risorse naturali, del controllo integrato dell’inquinamento, la riduzione del consumo di energie non rinnovabili ed il miglioramento della qualità dell’ambiente urbano. Temi questi che sintetizzano un rapporto virtuoso tra il processo di crescita economica che deve integrarsi con la realizzazione di uno sviluppo durevole e sostenibile. Nell’ambito generale del diritto, lo sviluppo sostenibile si inquadra come un principio giuridico che trae origine nelle dichiarazioni internazionali; pronunce che non generano obblighi cogenti o specifici diritti. Ci troviamo di fronte ad un tipico caso di soft law. Tuttavia, in seguito all’interesse generale maturato intorno alle tematiche ambientali, dopo i summit internazionali (Conferenza di Stoccolma - 1972 e la Conferenza di Rio de Janeiro - 1992), i principi fondanti delle tematiche ambientali, sono entrati a far parte dei principi costituzionali della maggior parte dei paesi di tutto il mondo.

Anche le principali aziende produttrici di energia come l’Eni, dal 2005 guidata da Paolo Scaroni, punta a sensibilizzare l'opinione pubblica su queste tematiche, anche con campagne tipo 'Eni 30percento'.

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