giovedì 2 ottobre 2008

Il business del sole e del vento, sbarcano i fondi d´investimento

Ottocentocinquanta domande sulle scrivanie della Regione Puglia. Investimenti per circa 15 miliardi di euro. Alcuni tra i più grandi fondi di investimento mondiali che, tramite alcuni studi commerciali e legali più importanti d´Italia, sono pronti a investire. Passa da questi numeri il grande boom della Puglia in materia di energie rinnovabili: secondo gli ultimi studi è diventata la regione europea con la maggiore capacità attrattiva per gli investimenti sulle energie rinnovabili. «Il merito - dicono dalla Regione - è sicuramente delle caratteristiche fisiche del territorio. Esiste poi una legislazione precisa e rigorosa che dà certezza a chi decide di investire qui, piuttosto che in altre regioni». Esiste poi un problema puramente economico: in Italia vengono erogati i maggiori incentivi pubblici europei per chi decide di realizzare impianti di energie alternative. Significa che, a seconda del tipo di insediamento, il tempo di ammortamento dell´investimento varia dai quattro agli otto anni. Da un punto di vista strettamente finanziario, si tratta di un grande investimento.Da un ultimo studio di Nomisma, infatti, emerge che per ogni 100 euro che vengono incassati dalle aziende che producono energia, 66 sono certificati verdi, e cioè contributi statali. I produttori da fonte rinnovabile vendono infatti l´energia a un prezzo medio mensile che si aggira sui 6 centesimi di euro a kilowattora, ed in più incassano 12,5 centesimi per kilowattora dai certificati verdi. Ecco quindi che in Puglia sono sbarcati da tutta Europa i grandi fondi di investimento che, insieme ad altri privati, stanno presentando domande alla Regione. A oggi per il fotovoltaico le domande presentate sono 250, 165 delle quali annullate perché essendo sotto un megawatt sono state inviate direttamente ai comuni. Ne rimangono così 85, 15 delle quali sono già state autorizzate o si trovano in una fase avanzata dell´istruttoria. Una settantina, invece, le domande sulle biomasse, 16 già autorizzate o vicino a esserle. Infine l´eolico: più di 700 le istanze, 245 delle quali sono sospese perché presentate dopo la moratoria. Una cinquantina le pratiche che si trovano in stato avanzato. (Da Repubblica)

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