martedì 14 ottobre 2008

Il conto ecologico è in rosso

Lo scorso 23 settembre si è celebrata una ricorrenza non proprio simpatica: l’Earth Overshoot Day, cioè la giornata in cui le risorse prodotte dalla natura nel scorso del 2008 sono state completamente utilizzate dall’umanità, superando la capacità rigenerativa del nostro pianeta. La data è stata calcolata, utilizzando vari parametri, dalla Global Footprint Network, la fondazione che misura l’impronta ecologica dell’uomo sulla terra, cioè la quantità di risorse pro capite che ognuno di noi utilizza per mantenere lo standard di vita cui è abituato, includendo anche la quantità di rifiuti prodotti. Quella del 23 settembre non è una data fissa, ma un giorno che di anno in anno si è anticipato sul calendario. Se agli inizi del ’900 l’impronta umana corrispondeva al 50% delle risorse consumate, già alla metà degli anni ’80 si utilizzava il 100% delle risorse prodotte annualmente dal nostro pianeta. Da allora in poi i nostri consumi hanno mandato in rosso il “capitale ecologico” disponibile, anticipando sempre di più la data l’Earth Overshoot Day e costringendoci a vivere ipotecando pesantemente il futuro di chi verrà dopo di noi. Al ritmo attuale, per soddisfare il fabbisogno mondiale di risorse naturali, è necessario l’equivalente di 1,4 pianeti come il nostro, senza contare che, nei prossimi anni, i boom economici di Cina, India e Brasile faranno aumentare le richieste di questi mercati in via di sviluppo che aspirano al nostro stesso grado di “civiltà consumistica”. (Da L'Opinione)

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