martedì 14 ottobre 2008
L’ambiente e la Rete
Continua il dibattito nella blogosfera su come tutelare l’ambiente dalle emissioni nocive e dai rifiuti. Si può cominciare consultando il blog del New York Times http://greeninc.blogs.nytimes.com dove si legge un post sul World Conservation Congress di Barcellona, svoltosi la scorsa settimana, durante il quale l’ex ministro dell’ambiente del Sud Africa, Valli Moosa, oggi presidente del International Union for Conservation of Nature (IUCN) ha lanciato un nuovo allarme: "Le grandi nazioni in via di sviluppo non si sono assunte nessuna responsabilità per i cambiamenti climatici e per le emissioni nell’atmosfera, sostengono che sono i paesi occidentali i maggiori produttori di gas serra e per questo motivo non vogliono rientrare nei piani di riduzione delle emissioni. L’America e tutte le nazioni industrializzate, incluse Cina e India, dovrebbero accettare queste regole." Nel frattempo però qualche piccolo passo avanti nello sviluppo di fonti rinnovabili si fa, come è scritto nel blog http://blogeko .libero.it/index.php/2008/flowsolareedeolicoinsiemeperunimp #more6242, dove si legge di un nuovo sistema domestico per la produzione di energia: "Si chiama Flow ed è un sistema domestico per la produzione di energia da fonti rinnovabili. E’ una turbina ad asse verticale montata in cima ad un palo. Sopra ha una sorta di calotta formata da celle fotovoltaiche, che funziona anche come impianto di concentrazione del vento. La turbina è in grado di funzionare anche con poco vento, e in ogni caso il "guscio" di pannelli solari la aiuta a girare più rapidamente. Le celle fotovoltaiche sono divise in sei "petali" per poter assorbire la massima quantità di raggi del sole. Una bella idea, anche perché sole e vento sono entrambi incostanti, e all’occorrenza l’uno può supplire alla scarsità dell'altro". Ci sono poi casi di eccellenza tutti italiani, come si legge su http://www.ecoblog.it/post/6856/capannoriprimocomuneitalianoarifiutizero#continua: "In Italia c’è un Comune che viaggia verso i rifiuti zero. Si tratta del Comune di Capannori (45mila abitanti suddivisi un 40 frazioni) che nel marzo di quest’anno ha raggiunto l’82% di raccolta differenziata e che intende superare questo record giungendo entro il 2020 ad avere zero rifiuti. Per raggiungere concretamente questo obiettivo è necessario coinvolgere tutte le realtà presenti sul territorio e i primi passi verso questa direzione sono stati fatti grazie alla collaborazione con ATO Due Rifiuti della Provincia di Lucca che ha firmato un Protocollo d’Intesa per la riduzione dei rifiuti con 28 dei 35 comuni della Provincia. E’ stata anche attivata una collaborazione con la grande distribuzione per incrementare l’uso dei distributori automatici per detersivi e il recupero della merce invenduta". (Da Affari & Finanza)
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento