Certificazione Emas. A Bergamo il Forum dedicato alla registrazione ambientale, raccontato dal Sole 24 Ore
Raccolta differenziata, gestione energetica efficiente, utilizzo più razionale della carta, attenzione agli scarichi e alle emissioni nell'atmosfera. Anche una piccola e media impresa ha diverse possibilità di ridurre il proprio impatto ambientale. Un approccio organizzativo che può essere codificato attraverso la Iso 14001 o con la registrazione ambientale Emas, l'acronimo per la certificazione ambientale europea.Questi temi saranno al centro della Fiera Forum della registrazione ambientale Emas, ospitata da domani fino al 25 ottobre nel palazzo della Provincia di Bergamo. Una tre giorni di workshop, convegni ed esposizioni, organizzata da Provincia di Bergamo con il contributo della Regione Lombardia ( oltre che col patrocinio di Commissione europea, Arpa Lombardia, Confindustria Bergamo) con lo scopo di avvicinare le imprese lombarde al mondo della registrazione ambientale, ma anche per alimentare il dialogo tra le istituzioni e i oggetti già in possesso del certificato.Secondo i dati più recenti dell'Arpa, aggiornati a giugno di quest'anno, sono 139 i siti Emas lombardi, riferiti a 106 organizzazioni: 86 aziende, 13 consorzi, 2 comunità montane, cinque Comuni. Milano è la provincia più ricca di siti (38), seguita da Brescia (22), da Sondrio (17) e Bergamo (16).«Ci sono ancora molte potenzialità inespresse – spiega Claudia Veghi, dirigente dell'unità operativa Sviluppo sostenibile dell'Arpa Lombardia –. Confidiamo molto, da questo punto di vista, nel debutto del nuovo regolamento Emas III, che diventerà operativo nel 2010, e che prevede una maggiore comunicazione del logo, un colloquio più intenso con gli enti locali. Arpa ha già promosso da anni tavoli di lavoro insieme a tutti gli attori del sistema. A monte della richiesta di registrazione, infatti, è necessario risolvere le problematiche legate alle visite ispettive: è interesse di tutti che l'azienda arrivi in ordine all'audit finale».Dopo la corsa degli anni passati (i siti certificati sono passati dai 97 del 2006 ai 134 del 2007), ora si registra un assestamento. «Emas è ancora una grande sconosciuta – conferma Veghi –: bisogna lavorare molto sul fronte della promozione e rafforzare, anche a livello istituzionale, le possibilità, per chi è certificato, di sfruttare vantaggi, facilitazioni normative e operative ».
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