giovedì 5 febbraio 2009

Dalla Brianza all'Onu, un'italiana fonda il «facebook sociale»

Non sarà la Silicon Valley. Ma anche la Brianza ha la sua «garage-story»: proprio come il più famoso e ormai milionario coetaneo fondatore di Facebook, Marck Zuckerberg, anche lei, Selene Biffi, è partita nel 2005 con un budget annuale di 150 euro raggiungendo il «successo». Solo che in questa start-up di Mazzago i soldi non c'entrano. Selene che oggi a 26 anni ha inventato il peer to peer «sociale», una piattaforma battezzata Youth Action for Change per mettere insieme ragazzi di tutto il mondo che hanno progetti dallo sviluppo sostenibile all'umanitario. Giovane, donna e italiana grazie alla tecnologia ha rotto contemporaneamente tre «barriere» arrivando ad unire oltre mille volontari nel mondo e attirando l'attenzione prima di Nokia e dopo delle Nazioni Unite. «Il salto - ha raccontato ieri dopo aver partecipato presso il Corriere al convegno di Futuro@lfemminile, progetto di responsabilità sociale realizzato da Microsoft con Acer - c'è stato nel 2006 quando il gruppo finlandese mi ha premiato come una delle migliori imprese giovanili al mondo. L'anno dopo il fondo dell'Onu, l'Unfpa, ci ha chiesto di tenere delle lezioni sulla stesura di indicatori di sostenibilità e con loro collaboriamo su diversi fronti». Soprattutto Selene è riuscita in una missione impossibile: rendere Facebook «utile». «Usiamo il web 2.0 con siti come Facebook per scopi umanitari, per la raccolta di firme sui casi di violenza di cui veniamo a conoscenza ma anche per reclutare personale o medici». (Dal Corriere della Sera)

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