Pannelli solari, materiali speciali, pozzi per recuperare l'acqua piovana. La generosità dei parrocchiani, scrive il Corriere della Sera
Una parrocchia ecologica, sostenibile, autonoma e «creativa» quella di don Giorgio Dall'Oglio. Non solo: la comunità di Colle Aperto, quartiere a nord di Mantova, mette in moto anche l'economia e crea aggregazione sociale. Cosa sempre più difficile, al giorno d'oggi.Partiamo dal tetto dell'oratorio, dove 42 pannelli solari, installati dal giugno 2008 sulla terrazza del salone polivalente, lavorano ininterrottamente e finora hanno prodotto migliaia di kilowatt di energia. Adesso il cielo è coperto, ma il sole estivo e autunnale dello scorso anno lascia ben sperare don Giorgio, prete dall'animo squisitamente manageriale, ma ancorato alle cose semplici che offre la natura, che lì, dove esercita il suo lavoro di parroco, sembra davvero bastare a se stessa.Con tutta probabilità i 59 mila euro di investimento saranno davvero ben spesi e copriranno abbondantemente il fabbisogno energetico di chiesa e parrocchia. Otto famiglie hanno finanziato l'opera, con la prospettiva della restituzione dell'intero importo in dieci anni all'interesse del 4 per cento. La parrocchia di Colle Aperto però nasconde e rivela molte altre singolari iniziative. L'acqua piovana, ad esempio, viene interamente raccolta in pozzetti — fino a 1.500 litri di capacità — e viene riciclata per innaffiare il giardino e le piante, numerosissime, sparse nel piazzale del sagrato, nella chiesa dedicata a San Ruffino e a San Giovanni Bono, e nell'oratorio. Lo stesso giardino, estremamente curato, è un ecosistema perfetto: due capre, donate da aziende e proprietari locali, da maggio a settembre consumano il fieno ricavato dall'erba tagliata e concimano gli alberi, divertendo i bambini del quartiere che le possono avvicinare lungo il recinto. La forza della parrocchia di Colle Aperto però è anche il riciclaggio di materiali e insieme l'utilizzo intelligente delle donazioni dei fedeli. Con il marmo regalato dalla ditta che ha fornato il materiale per la costruzione della chiesa, il sagrato è stato rivestito con 300 piastre di mosaico, accurate riproduzioni di simboli religiosi, un lavoro artistico che ha impegnato bambini e anziani.Quattro finestre in alluminio, anch'esse frutto di una donazione, sono state adattate alla struttura dell'oratorio, i banchi della chiesa sono stati restaurati da un «team» di parrocchiani falegnami, con il solo costo delle vernici. Niente soldi per sostituire la grande vetrata dell'abside: meglio la carta velina, ben tesa in una ragnatela geometrica in ferro, e facilmente restaurabile. Il risultato, è ottimo, come lo sono le riproduzioni di icone religiose donate alla chiesa da alcuni fedeli, artisti per hobby.Una sfida, quella della parrocchia di Colle Aperto, lanciata al consumismo della nostra società da un parroco semplice, e colta con entusiasmo dai suoi 1.850 fedeli.
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