Per il futuro del pianeta, anche in tempi di crisi, bisogna investire in efficienza energetica e fonti rinnovabili. Lo ha affermato l'Iea (International energy agency) durante la tavola rotonda «Kyoto, transizione energetica, rinnovabili. Le grandi aziende energetiche verso Copenaghen e gli obiettivi 2020» organizzata a Roma dal Kyoto Club per celebrare il decennale della fondazione. Paolo Frankl, responsabile dell'unità Energia rinnovabile dell'Iea, ha affermato la necessità di mirare, entro il 2050, all'obiettivo di emissioni zero per il sistema elettrico al fine di scongiurare una catastrofe ambientale. Frankl, ha illustrato in dettaglio gli scenari possibili per un «futuro sostenibile», sottolineando la necessità di un massiccio ricorso alle cosiddette fonti pulite di approvvigionamento energetico, anche perché continuando a produrre Co2 come ora «la temperatura globale si alzerà di 6 gradi entro fine secolo», con conseguenze devastanti sull'ecosistema. La Iea ha quindi individuato tre priorità: efficienza energetica, rinnovabili e nucleare, su cui la comunità internazionale dovrà confrontarsi nei prossimi incontri internazionali, ma soprattutto all'appuntamento di Copenaghen per definire gli obiettivi post-Kyoto. È quindi necessario mettere in moto un vero e proprio circolo virtuoso che tenda a portare a zero, per il 2050, le emissioni di Co2 della produzione di energia in alcuni settori, come ad esempio per il sistema elettrico, dove - ha spiegato Frankl - si può intervenire più facilmente che in altri settori come i trasporti o i cicli di trasformazione industriale, laddove sarà invece necessario amalgamare più forme di energia. (Da Finanza & Mercati)
Che cosa fanno i grandi gruppi petroliferi per l’ambiente. Questo è quello che l’Eni, ad esempio, su iniziativa dell’amministratore delegato Paolo Scaroni, dichiara di fare ogni anno.
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