mercoledì 25 febbraio 2009

Mixura nel business «sostenibilità»

Si chiama Mixura e ha compiuto da poco un anno, ma affonda le sue radici nell'esperienza di tre consulenti direzionali con 15 anni di pratica e di un socio istituzionale e partner finanziario come Capitalimpresa. La società, finalizzata a disegnare percorsi di sviluppo sostenibile, si propone di rileggere le competenze e i modelli economici tradizionali secondo nuove logiche, che pongano in equilibrio gli aspetti economici, sociali e ambientali che emergono dal sistema di relazioni di cui l'impresa fa parte.La giovane realtà genovese, attiva su scala nazionale, nasce dalla visione di un gruppo di professionisti di diversa specializzazione (ricerca sociale, risorse umane, organizzazione aziendale) che dopo oltre dieci anni di lavoro in comune hanno individuato come strategico un nuovo ruolo nel supportare le imprese. «Avevamo a disposizione un bagaglio di metodologie e strumenti di lavoro affidabili e consolidati, che andavano però riorientati e focalizzati su una dimensione valoriale », spiega Daniela Congiu, 50 anni, presidente e fondatrice di Mixura insieme a Marco Bressani, 41 anni, e Isabella Cristina, 40. «Ad esempio, il confronto tradizionale delle imprese con i propri clienti diventa, nell'ottica della sostenibilità, un percorso di ascolto e risposta con i diversi stakeholder ».Mercato di riferimento, territorio, organizzazione interna, azionisti, istituzioni, sistema del credito diventano interlocutori attivi ai quali l'impresa deve rispondere tenendo conto dei diversi interessi espressi. «Mixura promuove un approccio olistico allo sviluppo dell'impresa – sottolinea l'ad Marco Bressani –. Il nostro metodo si fonda sulla capacità di indagare l'impresa in termini di cultura e scenari di sviluppo, per poi guidarla nella definizione delle strategie, degli obiettivi e delle azioni».Sono una trentina i clienti di Mixura, alcuni di questi ereditati da precedenti progetti di consulenza che ora definiscono ancor più il loro profilo secondo le linee della sostenibilità. Tra queste, l'Azienda perugina della mobilità ( vincitrice del Sodalitas social award 2008), che gestisce un sistema integrato di certificazioni: di qualità (Iso 9001), ambientale (Iso 14000) e sociale (Sa 800). Secondo Gabriella Bianconi, responsabile comunicazione qualità e risorse umane di Apm, «Lo sviluppo sostenibile è un'opportunità di miglioramento continuo per l'impresa se fondato su una reale cultura dell'ascolto a ogni livello dell'organizzazione e se conduce all'innovazione: le certificazioni non devono ridursi a una scelta di comunicazione commerciale». (Dal Sole 24 Ore)

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