lunedì 2 febbraio 2009

Riserva Tevere-Farfa, trent'anni di parchi e civiltà

Trent'anni fa, con la legge n. 21 del 4 aprile 1979, fu istituita la «Riserva naturale Tevere-Farfa ». La prima riserva naturale regionale d'Italia che comprende parte dei territori dei comuni di Nazzano e Torrita Tiberina, a pochi chilometri da Roma.La definizione di questa protezione pubblica deve molto al caso. A metà degli anni Cinquanta, l'Enel costruì uno sbarramento sul fiume Tevere, poco più a valle della confluenza con il torrente Farfa. A monte della diga, l'acqua formò una sorta di lago di circa 300 ettari che quasi immediatamente divenne rifugio di un gran numero di specie di uccelli che vi si fermavano nelle loro migrazioni. Involontariamente, l'uomo aveva fatto un favore alla natura e ha pensato bene di avvantaggiarsene, tutelandola.Questa sensibilità, nel tempo, ha prodotto molto altro. Oggi nel Lazio vi sono tre parchi nazionali, undici parchi regionali, dieci riserve naturali statali, ventinove riserve naturali regionali, due aree marittime, diciannove aree protette e cinque zone umide. Tutte insieme tutelano circa l'11% del territorio regionale. Un grande tesoro. Non dissimile per valore storico, culturale e per valore economico, all'immenso patrimonio di siti archeologici, artistici e monumentali.Un patrimonio fatto di diversità biologica, di paesaggi, fiumi, foreste e laghi e di antiche e solide tradizioni che costituiscono una «riserva» culturale di pregio. Sul piano della cultura agroalimentare, della tutela della natura, delle potenzialità energetiche.Per il trentennale l'Agenzia regionale parchi (Arp), tra le altre iniziative, ha pubblicato un volume disponibile in libreria dal titolo «Natura in campo» (editore Palombi) in cui si tratta di natura e di prodotti enogastronomici che, sul mercato, circolano con un marchio di qualità: «Natura in campo» appunto.Un bel passo avanti su un percorso che oggi è praticato da chi si impegna nello sviluppo sostenibile, nella vendita diretta, nella costituzione di gruppi di acquisto e nella definizione di una identità costruita non contro altri ma come premessa per una relazione proficua con altri soggetti, altre culture, altre esperienze. (dal Corriere della Sera)

Che cosa fanno i grandi gruppi petroliferi per l’ambiente. Questo è quello che l’Eni, ad esempio, su iniziativa dell’amministratore delegato Paolo Scaroni, dichiara di fare ogni anno.

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