A mbiente e clima sono la prima urgenza globale per i cittadini italiani, che se ne preoccupano più che del terrorismo internazionale, dei conflitti armati e perfino della crisi economica. Questo la fotografia della Penisola che emerge dall'indagine Observa presentata a Torino all'interno del secondo rapporto "Gli Italiani, la scienza e l'ambiente", curato da Massimiano Bucchi e Valeria Arzenton ed edito da "Il Mulino" con il sostegno della Compagnia di San Paolo.L'indagine ha rilevato una spiccata attenzione degli italiani per le energie verdi e la sostenibilità ambientale, ma anche alcune contraddizioni di fondo tra gli intenti dichiarati e i comportamenti effettivi. Al primo posto, tra le preoccupazioni legate all'ambiente, c'è l'inquinamento dell'aria (33,1%), con particolare attenzione allo smog generato dal traffico cittadino. Segue a ruota lo smaltimento dei rifiuti (31,4%), un fronte sul quale uno su due chiede più raccolta differenziata, mentre solo uno su quattro indica come soluzione la costruzione di nuovi termovalorizzatori.Interessante anche la disponibilità a investire, anche di tasca propria, in tecnologie "verdi" come pannelli solari, elettrodomestici a basso consumo e sistemi di isolamento per la casa. Almeno a parole, i più "eco-responsabili" sono le ragazze, le donne e gli individui con un livello d'istruzione più alto, mentre l'indifferente tipo è giovane e maschio. «La caratteristica peculiare che emerge da questo profilo – osserva Bucchi – è purtroppo la scarsa coerenza tra propositi e azioni concrete». Tra chi si dichiara impegnato e responsabile appena il 57% utilizza lampadine a basso consumo, solo il 18% ha sostituito gli infissi di casa propria e il 26% ha abbassato al temperatura di casa propria.Sul fronte dell'informazione, gli italiani si confermano, interessati agli argomenti scientifici e tecnologici.Televisione e riviste di divulgazione restano le fonti d'informazione più affidabili su questi temi, nonostante i blog di ricercatori e i siti web di istituti di ricerca cominciano a insidiarne il primato. Rimane invece stabile, al di sotto della media europea il livello di alfabetismo scientifico della Penisola, con quasi un italiano su due convinto che il Sole, la stella che ci illumina, sia un pianeta. (Dal Sole 24 Ore)
Che cosa fanno i grandi gruppi petroliferi per l’ambiente. Questo è quello che l’Eni, ad esempio, su iniziativa dell’amministratore delegato Paolo Scaroni, dichiara di fare ogni anno.
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