venerdì 6 marzo 2009

Dalla fornace un sito a impatto zero

Sull'area di un vecchio sito industriale dismesso a Massa Martana (Pg) sta per avviarsi una fase sperimentale di un sito industriale dismesso ad impatto ambientale zero, vocato all'insediamento di Pmi nel campo delle fonti rinnovabili.Al posto, infatti, di una vecchia fornace per laterizi si produrrà energia alternativa grazie alla creazione di un campo solare, una centrale solare sperimentale, in grado di sviluppare 0,5 Mw di energia da immettere nella rete elettrica nazionale.Questo sarà solo uno degli interventi che verranno realizzati nell'area grazie alle sinergie di più attori (Consorzio solare XXI, gruppo Angelantoni, Acea spa, Umbrias Faber srl) partecipanti al progetto del Consorzio Flamina Vetus (Sviluppumbria, Comuni di Massa Martana e Giano dell'Umbria). Importante, per di più, perché l'intervento di bonifica e di recupero avviene in un'area prossima a quelle in cui vi è un'importante presenza storica (è a pochi passi dal Ponte Fonnaia, manufatto del 220 a.C. sulla consolare Flaminia) e ambientale (fonti acqua S. Faustino). Laddove, infatti, sorgeva una vecchia fornace fin dalla seconda guerra mondiale, ampliata nel 1963 e liquidata nel 1997, si erigerà un complesso sperimentale per la produzione di energia ad emissione nulla di anidride carbonica, in grado di alimentare l'intero comune di Massa Martana.«Grazie a specchi parabolici - dichiara Giuseppe Federici, della Iag progetti - i raggi solari vengono convogliati sul punto focale dove è posto un tubo speciale in grado di accoglierli a 290 gradi e di restituirli a 550 gradi dopo un particolare percorso. Il calore trasformato in vapore costituisce la forza di una turbina in grado di sviluppare energia pulita. Si tratta di una micro centrale nata per ragioni di studio e ricerca. La sua forza sta nell'essere una centrale didattico- dimostrativa, nello studio di come impatta con l'ambiente e di come funziona, in previsione anche di inserimenti più consistenti in altre aree del Paese».Ma perché Massa Martana? «Il merito principale – continua il progettista Federici- va allo scomparso sindaco Giampiero Gubbiotti e alla sua intuizione di come trasformare, potenziandola, la zona in questione, alla Regione che ci ha creduto e alla presenza del gruppo Angelantoni. L'idea principale di trasformare il vecchio sito della fornace in uno spazio dedicato a nuove iniziative industriali ha via via ceduto il passo alla costituzione di un polo energetico per la produzione d'energia da fonti rinnovabili».Accanto alla centrale solare sperimentale verranno insediati uno stabilimento per la produzione delle componentistiche necessarie alla centrale stessa (il tubo assorbitore di energia solare dell'Archimede Solar Energy di Angelantoni), una centrale cogenerativa a biomasse di origine agroforestale in grado di sviluppare 5 Mw (a cura Acea), un impianto per la produzione di biocombustibile e un centro congressi ricerche. L'intervento comporterà un impegno di spesa, tra pubblico e privato, per circa 70 milioni occupando 244 unità. (Dal Sole 24 Ore)

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