mercoledì 18 marzo 2009

In Gran Bretagna è guerra tra nucleare ed eolico

Il gruppo energetico francese Edf e quello tedesco E.On hanno avvertito il governo inglese che potrebbero ritirare i piani per la costruzione dei nuovi impianti nucleari a meno che l'esecutivo non riduca i propri obiettivi rispetto all'energia da fonte eolica. Le richieste, presentate in occasione della consultazione indetta dal governo sull'energia rinnovabile hanno rinnovato le preoccupazioni dei produttori del settore eolico sul fatto che i due settori, quello del nucleare e quello legato alla fonte del vento, non possano crescere contemporaneamente. Edf ed E.On, due delle maggiori utilities al mondo, hanno fatto sapere che i tentativi di raggiungere la quota del 35% di elettricità prodotta da fonti rinnovabili non solo risultano poco realistici, ma danneggiano anche i piani di sviluppo alternativi, come quelli per la costruzione di centrali nucleari.«Lo sviluppo intensivo di energia intermittente, com'è quella da fonte rinnovabile, richiederà, nelle fasi in cui le rinnovabili non saranno tanto abbondanti da rispondere ai bisogni energetici, la realizzazione di impianti che comportano emissioni di biossido di carbonio», ha spiegato Edf. «Queste saranno, probabilmente, in gran parte a gas e rischiano di compromettere, perciò, gli sforzi di ridurre la dipendenza dagli approvvigionamenti esteri. L'obiettivo del 25% prodotto da fonti rinnovabili, invece, provvederebbe a migliorare la piattaforma condivisa, in modo da decarbonizzare la produzione di energia dopo il 2020, attraverso una combinazione di rinnovabili, nucleare, carbone e gas con il metodo della cattura e sequestro del carbonio».Ma il tentativo di diminuire il contributo delle rinnovabili al mix energetico ha mandato su tutte le furie i gruppi ambientalisti. «Abbiamo sempre detto che il nucleare avrebbe messo a repentaglio le fonti rinnovabili e danneggiato gli sforzi britannici di combattere il cambiamento climatico; ora Edf ci dà ragione», ha argomentato Nathan Argent, alla guida della divisione energia di Greenpeace.«Il National grid», che è la società che gestisce la rete britannica di distribuzione del gas e dell'elettricità, «mostra come esistano nel paese le risorse per superare la quota del 30% di rinnovabili, sul totale dell'energia prodotta. Edf sta cercando di arrestare gli sforzi per affidare alla Gran Bretagna la più importante tecnologia in grado di combattere il cambiamento climatico per avere la possibilità di tutelare i suoi interessi sull'atomo».Il gruppo ambientalista Amici della Terra concorda: «Il Regno Unito è il paese europeo con più risorse idriche», ha protestato il direttore esecutivo, Andy Atkins, «noi dovremmo sviluppare al massimo le rinnovabili e sfruttare quanto più è possibile queste fonti di energia pulita e sicura e non sostenere gli interessi industriali francesi». (da Italia Oggi)

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