lunedì 30 marzo 2009
Sicilia, venti di crisi sulle pale eoliche
Soffiano venti di crisi sull'eolico in Sicilia. Dopo le denunce delle settimane scorse da parte del sindaco di Salemi, Vittorio Sgarbi, su presunti interessi mafiosi attorno al business delle pale eoliche, cresce nell'Isola il fronte dei contrari allo sviluppo della cosiddetta energia pulita. L'ultima voce di rigetto è arrivata ieri (venerdì 27) da Palermo, dove si è tenuto il convegno internazionale «Il paesaggio sotto attacco. La questione eolica», organizzato da Italia Nostra. A evidenziare alcune perplessità sull'eolico è stato innanzitutto il presidente della Regione, Raffaele Lombardo, che ha ricordato, a questo proposito, le norme più restrittive introdotte dal Piano ambientale regionale, pubblicato proprio ieri sulla Gazzetta Ufficiale della Regione. «Non so se la nostra sarà una battaglia vincente perché siamo attaccati da tutte le parti», ha detto il governatore, «Con questo piano mi sono fatto qualche nemico, ma spero che servirà a diffondere la consapevolezza tra i siciliani della necessità di difendere i propri tesori, tra i quali c'è il paesaggio». Lombardo ha poi precisato di «non essere contro l'eolico, sono per l'eolico minimo». E ha assicurato che il nuovo piano energetico si è ispirato ai principi «della sicurezza e della convenienza» Assolutamente contrario, invece, Carlo Ripa di Meana, consigliere nazionale di Italia Nostra, secondo cui «finalmente è stata svelata la vocazione affaristica dell'eolico e pure la modestia del suo apporto energetico». Sulla stessa lunghezza d'onda anche Valery Giscard d'Estaing, ex presidente della Repubblica francese e presente ieri a Palermo: «Il paesaggio europeo e siciliano sono gravemente minacciati dalle pale eoliche», ha osservato Giscard d'Estaing. Che ha consigliato, invece, di «focalizzare l'attenzione sull'energia solare e, prima ancora, su quella nucleare». All'incontro hanno preso parte anche alcune associazioni ambientaliste che hanno ribadito la propria contrarietà al business dell'eolico. In particolare, fanno osservare le stesse associazioni, «colpisce l'innegabile sproporzione tra il grave danno ambientale causato dalle selve degli aerogeneratori e il loro contributo, del tutto marginale, alla soluzione del problema energetico». (Da Mf Sicilia)
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