mercoledì 11 marzo 2009
La Puglia andrà a idrogeno
La Puglia e’ pronta per realizzare la prima rete in Italia di distributori di idrogeno per i veicoli. Dopo l’esperienza toscana, con l’idrogenodotto urbano di Arezzo e il distributore di idrogeno Agip, la regione pugliese si appresta a seguirne l’esempio ecologico facendo le cose in grande. La notizia è trapelata dalla presentazione di Energethica 2009, il salone dell’energia rinnovabile e sostenibile in programma dal 5 al 7 marzo alla Fiera di Genova. Dopo l’accordo di programma, siglato il 10 aprile dello scorso anno, tra la Regione Puglia ed il Ministero dell’ambiente, che prevedeva uno stanziamento di 5 milioni di euro per sei distributori nelle sei province pugliesi, il progetto aveva avuto una battuta di arresto. Ora invece ci sarebbero le condizioni per ripartire creando la più grande rete di distributori di idrogeno d’Italia, derivante da energie rinnovabili e non da metano. Il momento per una svolta in direzione rinnovabile è molto favorevole, per due motivi: - in primo luogo la profonda crisi dell’auto che impone una riconversione ecologica, con l’utilizzo di energie rinnovabili, diminuendo gradualmente la dipendenza dal petrolio; - in secondo luogo il regolamento dell’Unione Europea approvato il 4 febbraio, che prevede l’omologazione delle auto a idrogeno su tutto il territorio europeo entro due anni. Secondo il fisico Nicola Conenna, padre del progetto pugliese nonché presidente dell’Università dell’Idrogeno H2U, “l’energia radiante proveniente dal sole e’ la fonte energetica alla quale facciamo riferimento per la produzione di idrogeno – sottolinea Conenna - non inquina ed e’ garantita per 3-4 miliardi di anni’’. L’industria automobilistica è in grado di produrre motori elettrici senza alcun problema ma, probabilmente, si passerà attraverso una fase transitoria, che garantirà una minore efficienza, con l’utilizzo dell’idrometano: una miscela di metano e idrogeno che consentirebbe di alimentare l’attuale parco circolante di auto a metano (circa 500 mila veicoli). Ma le prospettive per l’uso dell’idrogeno non si limitano al settore auto. Il progetto di Conenna prevede anche l’utilizzo di motori ad idrogeno sulle imbarcazioni da diporto. Questa sarebbe anche una grande opportunità di risparmio per i pescherecci, in un settore come quello della pesca che, nell’estate del 2008, era stato messo in ginocchio dal caro petrolio. La scelta intrapresa dalla Puglia ha anche un forte significato nazionale perché equivale, indirettamente, ad un chiaro niet agli investimenti destinati all’energia nucleare che, in base all’accordo tra il governo e il presidente francese Sarkozy, vedranno la luce non prima del 2020. Il governatore della Puglia, Nichi Vendola, ha infatti dichiarato la sua regione off-limits per qualsiasi ipotesi nucleare, sottolineando come il piano energetico ambientale sia incompatibile con qualsiasi fonte nucleare. Il no alle centrali ed ai siti di stoccaggio delle scorie nucleari va ricordato che non è una posizione limitata alla sola Puglia, dato che tutte le Regioni hanno formalizzato, con atto ufficiale nella Commissione Ambiente, la propria contrarietà all’opzione nucleare. Probabilmente accompagnare il proprio no al nucleare con scelte di politiche energetiche sostenibili per le comunità, seguendo l’esempio della Puglia, potrebbe contribuire a far ragionare su come possano esistere delle alternative. Valide. (da Yeslife.it)
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